Il cane di Terranova

Le teorie sulle origini del Terranova, pur individuandone la patria nell’isola di Terranova, si suddividono tra coloro che vogliono il Terranova originario del continente americano e quanti ritengono derivi dall’incrocio di razze importate dall’Europa.

I primi citano incroci di razze autoctone del continente americano, pur sottolineando i passaggi di razze asiatiche ( mastino del Tibet) attraverso lo stretto di Bering e i contatti con i cani a seguito dei navigatori vichinghi nelle loro escursioni oggi ampiamente dimostrate.

I secondi invece ritengono che siano stati i coloni europei a portare sull’isola canadese gli antenati del Terranova : a seconda della loro provenienza essi avrebbero recato con sè le razze delle terre d’origine, il cui sangue sarebbe confluito nel “cane orso” descritto sin dal 1732 :« un cane di grandissima taglia, dall’andatura pacata, ma molto vigile; viene da Terranova dove il suo compito e’ la guardia alla casa; possiede una voce tonante ed e’ capace di far ruotare una ruota ad acqua».

Di lì a poco molte personalità dell’epoca conobbero i pregi e le virtù di questa razza (da Napoleone a Cook, da Byron a Wagner…) che cominciava ad essere apprezzata in Europa proprio mentre conosceva tristi momenti nella terra d’origine: i cani sfruttati per lavoro durante l’inverno erano abbandonati d’estate in balia di sé stessi.

I maggiori importatori dei nostri cani furono gli inglesi, che prediligevano soggetti pezzati dall’aspetto appariscente. Proprio per alzarne la taglia si procedeva ad incroci con altre razze. Fu solo nel 1886 che il neonato Newfoundland Club Inglese stilava il primo standard. Esso era molto simile a quello attuale e dava finalmente una veste ufficiale alla razza.

Intanto l’interesse per la razza andava crescendo anche in continente. Se nella prima meta’ dell’800, in Europa, erano stati compresi sotto il nome di Terranova tutti i cani a pelo lungo nero o bianco nero o bianco marrone o focati, con le prime importazioni dall’Inghilterra e la pubblicazione dello standard, ci si accorse che molti dei precedenti prodotti non corrispondevano alle caratteristiche richieste dalla razza.

Tuttavia l’impegno e la passione dei pionieri dell’allevamento nei diversi paesi dell’Europa continentale permise in un breve lasso di tempo di uniformare la tipicità allo standard mentre in ogni paese andavano formandosi i diversi Clubs per la tutela della razza.

Clubs che ebbero il compito non facile di far sopravvivere la razza alle due ondate belliche : pensiamo che durante la seconda guerra mondiale nacque in Inghilterra una sola cucciolata, grazie ai sacrifici del sig. Handley, che in tempo di razionamenti e restrizioni, ogni sera si faceva chilometri di bicicletta sotto ai bombardamenti per procurare il cibo ai suoi cani.